Come affrontare un cambiamento professionale: trasformazione e realizzazione

Cambiamento professionale - Professionista

Come affrontare un cambiamento professionale: trasformazione e realizzazione

La mia storia di cambiamento professionale

Il mio cambiamento professionale

Il tema del cambiamento professionale mi appassiona particolarmente in quanto, nel corso di tutta la mia carriera lavorativa, anche io mi sono trovata ad affrontare più di un cambiamento professionale.

Penso che questo tema tocchi corde spesso condivise, che susciti emozioni e sentimenti forti, e dunque voglio qui stimolare qualche riflessione insieme.

Mi considero fortunata perché sono sempre riuscita a raggiungere gli obiettivi che mi sono posta, anche se devo ammettere che le cose non sono sempre state facili. Come tutti gli esseri umani alle prese con sogni e desideri, anche io ho attraversato momenti piacevoli, di maggiore slancio e soddisfazione, e anche situazioni di incertezza, calo di energia e frustrazione. Per questo, mi auguro che la mia storia possa fungere da ispirazione per chi si trovi a sperimentare il cambiamento professionale che, non dimentichiamolo, si accompagna sempre ad un cambiamento personale.

I miei momenti di svolta e i punti di arrivo

Dadi su un tavolo che compongono la parola C H A N G E

Una cosa certa è che il cambiamento professionale ha sempre rappresentato per me un’occasione di arricchimento progressivo, facendomi dimenticare, a posteriori, la fatica, e il disorientamento per la mancanza di riferimenti noti che accompagnano immancabilmente ogni cambiamento.

Guardandomi indietro, riesco a identificare chiaramente i momenti di svolta per me più importanti di cambiamento professionale.

I passaggi fondamentali che rappresentano le mie tre tappe significative di progressiva evoluzione sono queste:

  1. nel 2000 ho sperimentato il passaggio dall’ ambito della formazione linguistica nel settore dei servizi a quello delle risorse umane in imprese industriali;
  2. nel 2008 è iniziata l’evoluzione da un ruolo HR ad un altro, con l’ assunzione di sempre maggiori responsabilità;
  3. il 2022 ha visto la transizione da un lavoro dipendente a quello autonomo di coach e consulente, con un aumento sia di libertà che di responsabilità diverse rispetto a quelle del passato.

Posso decisamente affermare che sono state tre tappe fonte sia di arricchimento che di sfide.

Nelle sfide hanno trovato posto qualche delusione, determinata principalmente da una mancata sintonia con la cultura aziendale in alcuni periodi, e qualche difficoltà incontrate a seguito di decisioni aziendali difficili che hanno coinvolto direttamente anche me.

Mentre tra le esperienze di arricchimento dei passaggi tra un’ opportunità e un’ altra, ricordo il fatto che mi hanno permesso di:

  • acquisire nuove competenze e conoscenze,
  • ampliare le mie relazioni e l’ approccio alle persone,
  • scoprire nuovi aspetti di me e degli altri,
  • imparare a guardare le cose da prospettive diverse,
  • rendere l’operatività del lavoro più vario e dinamico,
  • approcciare diversi campi e settori industriali con le relative peculiarità,
  • rimanere al passo con il passare del tempo e l’ evoluzione della mia stessa professione di HR.

E nel momento in cui consolidavo tutto questo, raggiungevo anche il punto di svolta irrinunciabile, che mi spingeva a cambiare nuovamente, facendomi dimenticare che mi sarei dovuta riadattare a nuovi ambienti, ruoli e responsabilità.

Trasformazione e realizzazione nel mio cambiamento professionale

Strada facendo, ho imparato anche che la capacità di adattamento si può allenare e che il disorientamento per la mancanza di riferimenti noti si può ridimensionare.

In che modo? Imparando a concentrarsi su ciò che si può controllare.

L’ incertezza si supera con il tempo e l’esperienza, impegnandosi in risultati concreti e visibili, compiacendosi dei più piccoli risultati e passi di miglioramento. Questo basta a dare l’ impulso per altri cambiamenti nella direzione desiderata.

In riferimento al cambiamento professionale mi vengono in mente due parole chiave, strettamente correlate, e sono: trasformazione e realizzazione.

Cambiamento professionale: trasformazione

Per realizzare un obiettivo, è spesso necessario trasformare la propria situazione presente.

Anche se non si può trasformare ciò che ci accade nella vita è invece possibile controllare la nostra reazione agli avvenimenti e modificare il nostro comportamento.

Poi, nel tempo, apprendendo nuove cose e vivendo esperienze significative e sfidanti, si migliora e si evolve. L’ apprendimento è lo stimolo per la crescita e lo sviluppo della persona.

E quando si raggiunge la consapevolezza della propria bravura e capacità, si ha bisogno di tornare ad un livello in cui iniziare nuovamente ad imparare qualcosa di nuovo e ricercare nuovi stimoli.

Cambiamento professionale: realizzazione

Realizzazione è quella che si concretizza nel lavoro nel momento in cui questo permette di esprimere la nostra individualità e creatività.

L’ attività lavorativa non consiste esclusivamente nello svolgere dei compiti ma operare secondo una motivazione intrinseca ad ogni persona che attribuisce alla propria operatività e impegno un’importanza personale, specifica e soggettiva.

La mia professione oggi

Trasformazione e realizzazione sono quelle che ho sperimentato personalmente nel corso di tutta la mia carriera, fino a realizzare la mia attuale professione di coach e consulente HR in cui supporto altri che come me, vogliono prepararsi per affrontare meglio un cambiamento professionale e di vita.

Ha funzionato per me, chi l’ha detto che non possa funzionare anche per voi?

Anche per me lo sviluppo è stato e continua ad essere un processo continuo.

Oggi in quanto coach partecipo ad una rete di professionisti che condividono l’interesse per le attività di relazione e dedicate alle persone. Nella rete ci scambiamo reciprocamente conoscenze, esperienze, buone pratiche e supporto. (*)

Con la mia professione di coach oggi supporto chi voglia evolvere nella professione e nella vita.

Essenzialmente aiuto a:

  • riprendere contatto con i propri valori, punti di forza e di miglioramento,
  • chiarire cosa ottenere con le proprie capacità, ed utilizzare anche quelle in cui si ritiene di essere meno qualificati,
  • prepararsi con fiducia ad assumere ruoli di maggiore responsabilità,
  • ri-scoprire le competenze necessarie per raggiungere i propri obiettivi,
  • definire un piano d’azione per supportare le tappe di avanzamento progressivo,
  • riposizionarsi per un nuovo lavoro,
  • affrontare con maggiore facilità incertezze, dubbi e timori.

Come fare a capire se questi risultati sono effettivamente raggiunti al termine di un percorso di coaching?

Di solito i progressi si notano nei cambiamenti rispetto …

a come gli altri ci vedono,

alle nuove cose che si apprende su di sé,

al diverso modo di affrontare le proprie sfide,

alla riscoperta di ciò che è importante per sé,

a qualche diverso aspetto della propria personalità che emerge….

Per conoscere maggiormente la mia attività di coach, e cosa riferiscono le persone che hanno lavorato con me, potete leggere le testimonianze in fondo alla pagina HOME

DICONO DI ME

… e, di seguito, il tributo di una mia cara amica

Testimonianza di amica Francesca

Cambiamento professionale: conclusioni

Se siete stati a leggere fino a qui, vi sarete sicuramente rivisti in alcune delle cose che ho raccontato.

Se è proprio così, contattatemi per sapere come possiamo lavorare insieme al vostro cambiamento professionale.

Per qualche informazione aggiuntiva sul mio percorso di carriera potete anche guardare e consultare il mio profilo linkedin

https://www.linkedin.com/in/elsaramunno/

Il Coaching in Italia

(*) Il coaching in Italia è una libera professione non ordinistica, cioé regolamentata ma senza un albo proprio. 

Il Coaching rientra tra le attività normate dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013 riferita a tutte le professioni che svolgono attività rilevanti in ambito economico, consistenti nelle prestazioni di servizi o di opere di tipo prevalentemente intellettuale.

Attestato di Qualificazione Professionale dei servizi ai sensi della L. 4/2013

In Italia e all’estero ci sono molte Associazioni che si occupano specificatamente di coaching per assicurare al mercato che tutti i propri associati svolgano prestazioni di alta qualità.

Io aderisco a EMCC – European Mentoring and Coaching Council – con un proprio Codice Etico e competenze per esercitare la professione di coach e mentor. Queste sono: comprensione di se stessi, impegno a sviluppare le proprie abilità e capacità, gestione del contratto e costruzione della relazione, facilitazione della visione e apprendimento, orientamento all’azione e al risultato, utilizzo di modelli e tecniche, valutazione dei risultati.

EMCC è una delle due più importanti Associazioni di Coach nel mondo insieme a ICF.


Ho scelto di aderire a EMCC in quanto, con la sua inclusione di altre pratiche in aggiunta a quella del coaching, rappresenta maggiormente tutto il mio percorso di carriera professionale. Infatti valorizza sia le mie competenze in ambito HR che quelle più specifiche della pratica di coaching.


Di EMCC inoltre apprezzo il fatto che abbraccia maggiormente i valori della diversità culturale e, rispetto ad ICF, lascia spazio ad una ampia espressione di conoscenze individuali favorendo concretamente integrazione e inclusione.

Per ulteriori informazioni e differenze tra EMCC e ICF puoi leggere questo interessante articolo di David Clutterbuck.