3 domande tipiche dei colloqui di lavoro: preparati con una Career coach!

due persone preparano il colloquio di lavoro con il career coaching

3 domande tipiche dei colloqui di lavoro: preparati con una Career coach!

Le domande di Career coaching sono utili a preparare un colloquio di lavoro in quanto aiutano a fare chiarezza sul tipo di lavoro che maggiormente si adatta alle capacità, competenze e motivazione di chi sta cercando un lavoro.

Perché preparare le domande con una Career coach è utile per un colloquio di lavoro

Non c’è alcuna formula magica per preparare un colloquio di lavoro, ma tenendo bene a mente i propri obiettivi – trasmettere le proprie competenze, dimostrare interesse e creare una connessione, rimanendo aperti alle domande e fornire le risposte per farsi conoscere – si avranno maggiori possibilità di una buona riuscita del colloquio.

3 domande frequenti di Career Coaching nel colloquio di lavoro e 2 ulteriori possibili argomenti

Le domande di un colloquio di lavoro sono sempre tante e le più svariate; in questo articolo qui ne propongo 3 che potrebbero presentarsi con maggiore frequenza.

Perché proprio queste? Perché mirano ad approfondire l’idea di lavoro di chi si presenta al colloquio e riguardano il significato che ogni persona attribuisce alla propria carriera e sviluppo.

Vediamo dunque le 3 domande di career coaching ed i loro significati per rispondere con coerenza.

Domanda 1: il tuo lavoro tra qualche anno

 “Immagina il tuo lavoro tra 3 anni e ti trovi soddisfatto nella tua nuova carriera: cosa stai facendo?”

Questa domanda mira a conoscere concretamente le aspirazioni professionali e la visione del futuro. Permette di cogliere l’ambizione, la motivazione e la capacità di pianificare la propria carriera nel tempo.

La risposta a questa domanda dovrebbe elencare quanti più pensieri e idee possibile, da come sarà diversa la propria vita lavorativa, a come si pensa che sarà diversa la vita personale, fino agli eventuali impatti anche a medio e lungo termine. E’ importante essere in grado di articolare le ragioni che motivano a lavorare proprio nel campo e nel ruolo per il quale sta svolgendo il colloquio e il valore che si intende apportare.

Domanda 2: Il tuo percorso verso i risultati

“Cosa vuoi ottenere dalla tua nuova carriera/cambiamento di carriera?”

Questa domanda intende esplorare i risultati e le aspettative, valutare l’interesse specifico per il ruolo e l’azienda. Riguarda il modo in cui la persona opera per ottenere risultati concreti; riguarda anche le azioni concrete intraprese per arrivare al colloquio.

La risposta non deve essere generica ma quanto più personale, specifica e realistica possibile; dovrebbe dimostrare entusiasmo, curiosità e determinazione.

Domanda 3: le tue Capacità personali (2 focus)

Focus 1

Quali sono alcune delle tue abilità che ritieni più utili per svolgere il lavoro?”

E’ una domanda di autovalutazione e chi pone questa domanda si aspetta di cogliere il livello di consapevolezza personale delle capacità personali da mettere in campo e di portare in azienda.

La risposta a questa domanda dovrebbe riguardare l’approccio personale alle sfide, la ricerca di soluzioni ai problemi, e anche la capacità di relazionarsi e collaborare con altre persone. Il focus è sulle proprie competenze; si tratta di mettere in luce esempi concreti di come sono state utilizzate competenze e abilità in passato e come si immagina di poterle riutilizzare anche nel nuovo lavoro.

Focus 2

Quali sono i miglioramenti e i passi in avanti dell’ultimo anno?”

Potrebbe sembrare una domanda generica, in realtà è una domanda che approfondisce quella precedente e riguarda risposte precise sul proprio modo di autodeterminarsi.

Infatti la risposta dovrebbe far emergere la propria mentalità di crescita. Quando si parla di miglioramenti è importante delineare

la situazione da cui si è partiti,

come è emersa la necessità di sviluppo e

come si sono raggiunti gli obiettivi prefissati.

Il focus è sul processo utilizzato per migliorarsi.

Alcuni esempi che si possono descrivere riguardano:

  • corsi di formazione completati,
  • recensioni sempre più positive da manager, colleghi o clienti,
  • specifici target fissati e migliorati (come quote di vendita, tempi di risposta del servizio clienti o quantità di lavoro),
  • strategie innovative provate sul lavoro,
  • autovalutazione di elementi che hanno portato al miglioramento personale della propria produttività (tempo o organizzazione del lavoro).
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2 ulteriori possibili argomenti di un colloquio di lavoro

In un colloquio di lavoro possono presentarsi 2 ulteriori tematiche che non vengono citate direttamente nel proprio curriculum ma che potrebbero venire approfondite durante una selezione.


Queste riguardano ad esempio aree non direttamente collegate alla posizione lavorativa per cui ci si presenta ed esperienze lavorative pregresse che hanno lasciato un’insoddisfazione e di cui non si vorrebbe parlare.
Prima di presentarsi ad un colloquio è dunque utile prendersi del tempo per riflettere su questi aspetti e preparare esempi concreti da condividere.

Argomento 1: Descrivi qualcosa di te…

“Descrivi qualcosa di te che non hai inserito in questo CV; ma anche qualcosa che accenni ad abilità non indicate o progetti considerati minori ma che potrebbero contare (attività legate ad hobby o volontariato, etc…)”

Ciò che si vuole cogliere qui è l’intraprendenza e il senso pratico, la capacità di svolgere qualche compito in modo veloce ed autonomo. E’ importante citare qualche esempio, senza dilungarsi, anche se non sembra esserci un collegamento diretto con l’attività e il ruolo per cui si sta svolgendo il colloquio.

Il colloquio infatti è anche un’occasione per far emergere la personalità e le inclinazioni.

Argomento 2:  Il racconto di un passo falso o un errore

“Porta un esempio di qualcosa che hai provato ma non ha funzionato nel tuo lavoro e la lezione appresa”

Anche se può sembrare spiacevole e scomodo parlare di qualcosa di cui non si è stati soddisfatti, questa domanda riguarda la propria volontà di sperimentare e assumere dei rischi.

Fallire fa parte della voglia di spingersi oltre i propri limiti e, in parte, anche essere innovativi in modo creativo. Nel lavoro sperimentare e provare cose nuove spesso è apprezzato.

Una risposta equilibrata, quindi, non è minimizzare i propri passi falsi, ma farlo mettendo in risalto il fatto di aver comunque avuto l’occasione di provare cose nuove, aver valutato rapidamente se funzionavano ed essere andati avanti se il risultato non soddisfaceva le aspettative.

Conclusioni: come le domande di career coaching preparano il colloquio di lavoro

Rispondere alle domande di un colloquio di lavoro è stressante, ma preparandosi in anticipo, anche con l’aiuto di una Career Coach, presenta il vantaggio di chiarire bene i propri obiettivi, elaborare come presentare le proprie competenze, capacità e qualità personali nel miglior modo possibile e predisporsi a partecipare attivamente e con consapevolezza al colloquio.

Non va poi dimenticato che il colloquio solitamente si chiude con le domande da parte dei candidati ai selezionatori e, anche queste, vanno preparate tenendo a mente di collegarle esplicitamente ad argomenti emersi in precedenza nel colloquio, facendo così notare che si è prestato ascolto.

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